Secondo una ricerca della Camera di commercio di Milano cresce il numero di milanesi che diffidano degli stranieri

Dalla ricerca emerge che è Milano, tra le grandi città, ad aver registrato nel corso dell’ultimo anno l’aumento più consistente della diffidenza e della chiusura nei confronti degli stranieri.
“Il 58,2% dei milanesi – prosegue la ricerca della Camera di commercio di Milano- ritiene di non aver cambiato il proprio atteggiamento verso gli immigrati, ma rispetto allo scorso anno aumentano coloro che diffidano di più (35,1%) e non sono, ad esempio, favorevoli all'apertura di una nuova moschea (dal 42,1% del 2006 al 64,4% del 2007). Il 46,4% sceglie la tolleranza verso tutti i simboli religiosi (lo scorso anno era il 65,7%); calano anche i favorevoli alle coppie miste dal 60% del 2006 al 43,9% del 2007”.
È forse questo, in prospettiva il dato più inquietante, soprattutto se consideriamo che negli ultimi dieci anni non solo gli stranieri sono raddoppiati sia dal punto di vista numerico che percentuale (nel 1987 erano 83.316 e costituivano il 6,63% dei residenti e nel 2006 sono arrivati a 170.619, il 13% della popolazione meneghina) ma che sono aumentati i matrimoni misti e che le nuove generazioni di Milanesi sono costituite da un crescente numero di ragazzi che ha almeno un genitore straniero. Solo negli ultimi tre anni i bambini e gli adolescenti stranieri a Milano sono aumentati del 31,3% e lo scorso anno le famiglie “miste” all’ombra della Madonnina hanno toccato quota 11.668, mentre gli under 17 stranieri al 31 dicembre 2006 erano 34.575.
La diffidenza che aumenta verso gli stranieri, dovuta sì agli episodi di cronaca ma indubbiamente alimentata assai poco responsabilmente da campagne securitarie tese a recuperare consenso politico a buon mercato, rischia di rendere ancor più profondo il fossato che separa italiani e immigrati e soprattutto minaccia di gettare un seme di astio nei confronti di quelli che domani saranno cittadini a metà, qui nati o comunque cresciuti e che vorranno dire la loro.
Ma sono sempre più coloro i quali pensano che gli stranieri debbano godere di diritti monchi, se è vero che anche sulla possibilità di voto si è fatto un bel passo indietro: “Sul tema del diritto di voto agli extracomunitari regolari da più di dieci anni in Italia –dicono i dati della ricerca della Camera di commercio-, Milano ribalta i dati dello scorso anno: oggi è contrario il 70,3%, lo scorso anno era a favore il 54,3%.”