In Comasina c’è una scuola media chiusa da quattro anni ma il Comune ha deciso di spendere 215.000 euro per una fontana

Nel frattempo i ragazzi venivano ospitati dalla scuola elementare del quartiere, l’Istituto Sorelle Agazzi, situato proprio in piazza Gasparri. A dire il vero è bene usare un verbo al presente, perché i ragazzi delle medie sono tuttora ospiti lì, in una sede che manca di spazi adeguati per tutte le classi delle elementari e delle medie e che avrebbe bisogno di un ampliamento/restauro.
Nella delibera approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 29 novembre sul protocollo d’intesa per la concessione in uso al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, compariva il seguente emendamento:
“Nel quartiere Comasina, dove la presente delibera intende utilizzare l’ex scuola primaria di secondo grado di Via Bernardino da Novate, vi è la necessità di mantenere la scuola primaria di secondo grado come presidio sociale ed educativo per il quartiere, e pertanto l’Amministrazione Comunale si impegna a studiare una opportuna soluzione che preveda il mantenimento della scuola primaria di secondo grado nel quartiere approfondendo tecnicamente soluzioni di fattibilità tra le quali anche quella di un ampliamento dell’attuale struttura scolastica di Piazza Gasparri, quella della conversione a scuola dello stabile di proprietà comunale denominato ‘ex-Villetta’ posto in via Litta Modignani attualmente inutilizzato e occupato abusivamente e quella dell’area comunale tra la via Comasina e via Novate”.
Nulla di tutto ciò è accaduto.
Come ci ha riferito il Consigliere di zona Luca Perego, lo scorso febbraio si è tenuto nella scuola Sorelle Agazzi un incontro con la Commissione consiliare Scuola da cui è emerso che il Comune non sembra essere intenzionato a spendere neanche un centesimo per una nuova scuola media nel quartiere. La decisione finale sarebbe dovuta arrivare dopo un mese ma, come da copione, ne son passati già due e mezzo, e l’unica ipotesi avanzata era quella di spostare i ragazzi nella media di via Gabbro in Bovisasca.
Dunque, eventualmente, un altro trasferimento. E in una scuola che già allo stato attuale necessita di modifiche e migliorie, motivo per cui lo steso direttore scolastico si è dichiarato poco favorevole ad accogliere altri studenti.
Ora, se qualcuno si sta chiedendo cosa c’entra in tutto questo la fontana di Piazza Gasparri, la domanda è ben posta.
Secondo che criterio il restauro di una fontana ha la precedenza sulla necessità impellente di una scuola, necessità che perdura ormai da 4 anni?
E’ chiaro che per costruire una scuola ci vogliono molti più soldi che per restaurare una fontana, ma quei 215.000 euro che serviranno per realizzare un sistema di giochi d’acqua con illuminazione subacquea forse potevano essere indirizzati agli interventi per l’attuale scuola, o alla creazione di uno spazio per servizi e associazioni a beneficio dei giovani. Va bene la fontana nuova e pulita che fa risparmiare acqua potabile, ma un quartiere come la Comasina forse ha bisogno di un altro tipo di interventi per essere riqualificato.
E una scuola media, almeno una nel quartiere, potrebbe essere un buon punto di partenza.
Antiniska Pozzi