Ormai è scontro frontale tra Sindaci e governo sulla tassa che di municipale ha solo il nome

Cifre, confermate peraltro da studi del Sole 24Ore, che hanno fatto dichiarare al Presidente dell'ANCI che "Se il governo vuole fare la patrimoniale, la faccia chiaramente, ma senza nascondersi dietro i Comuni."
Posizione durissima su cui concordano i Sindaci di molte città, da Alemanno a Fassino, da Tosi sino a Pisapia, il quale non solo ha confermato la propria adesione alla manifestazione organizzata dall'ANCI a Venezia per il prossimo 24 maggio, ma ha espresso tutto il proprio sostegno alle parole di Del Rio: “Le parole del Presidente dell’Anci sull’Imu riflettono bene l’opinione condivisa dei sindaci italiani -ha dichiarato il Sindaco di Milano-. Il Governo in queste settimane non ha voluto ascoltare le nostre proposte e di fronte a questo silenzio non c’è altra possibilità che proseguire con la mobilitazione. Non è accettabile che ai Comuni venga affidato dal Governo e dal Parlamento il ruolo di esattore per una tassa che dovrebbe essere municipale, ma che in realtà prevede che la maggior parte delle risorse siano destinate allo Stato. Con questo provvedimento per gli Enti Locali sarà sempre più difficile garantire i servizi essenziali e lo sviluppo economico, ancor più necessari in questo momento di crisi."
Che la distanza tra Comuni e Governo sia ormai siderale è confermato anche da altri episodi, come la partecipazione del Sindaco di Milano al
convegno organizzato dalla Lega a Palazzo Marino il 29 aprile. Pisapia dal canto suo, pur non lesinando critiche all'esecutivo e ad Equitalia, ha criticato le posizioni del Carroccio che sta giocando una difficile campagna elettorale sulla rivolta fiscale dei Comuni amministrati dai "lumbard". Eppure è indubbio che l'IMU stia ridisegnando la mappa politica dell'Italia guidata dai tecnici: da una parte il Governo che non riesce a venire a capo del lievitare della spesa corrente tra una spending review (non una novità, visto che il primo tentativo di "analisi della spesa pubblica" fu del 1981, sotto il Governo Fanfani!) e la nomina di "tagliatori" come Enrico Bondi, dall'altro i Sindaci costretti a ridurre i servizi e a fare gli esattori per conto dello Stato, i partiti spettatori impantanati nella più grave crisi di popolarità e legittimità della storia repubblicana.
Beniamino Piantieri