Pisapia nomina ufficialmente Giovanni Flick come proprio commissario. Garantirà “legalità ed efficienza”.

Con la delega affidatagli, Flick eserciterà quindi quelle funzioni di “vigilanza, controllo e impulso” che, come da decreto governativo, rientrano nei compiti del Commissario straordinario.
Nei giorni del passo indietro di Pisapia la polemica politica si era scatenata proprio sulle funzioni e sui poteri che avrebbe avuto il futuro collaboratore del Sindaco. Parole come “vigilanza” e “impulso” si riferiscono infatti alla responsabilità del Commissario nell'assicurare la “tempestiva realizzazione delle opere essenziali, infrastrutturali e dei servizi” e, ruolo ancora più delicato, all'esercizio di “poteri sostitutivi in caso di necessità e urgenza” per la realizzazione delle opere stesse. Poteri, questi, che nelle scorse settimane il Sindaco aveva lasciato intendere fossero affidati al proprio delegato, provocando le reazioni preoccupate di diverse parti dell'opposizione.
Che quello ricoperto sia un ruolo cruciale lo ha del resto fatto capire lo stesso Flick, affermando che il suo obiettivo sarà “coniugare tra di loro legalità ed efficienza, efficacia e trasparenza”.
Non si intravedono, comunque, particolari problemi di ruoli tra il primo cittadino di Milano e il giurista, anche perché Pisapia, difendendo più volte la nomina del proprio delegato, ha voluto mostrare di mantenere saldamente la regia della vicenda.
Del resto, sistemata questa casella, per Expo il problema all'ordine del giorno è ormai un altro: dopo le dimissioni di Luigi Roth, il governo deve ancora trovare un nome per il Commissario (un altro) responsabile del Padiglione Italia.
C. Urbano