Dopo il colloquio con Monti, Pisapia pensa ad una persona di fiducia che lo affianchi nella funzione di commissario all’evento

Sul tavolo c'è però soprattutto la questione del delegato ad Expo, sulla cui nomina la decisione resta tutta nelle mani del Sindaco. Al contrario di quanto si era ipotizzato alla vigilia del colloquio con Monti, infatti, non c'è stata nessuna sostituzione nella carica di commissario straordinario alla manifestazione, che resta quindi assegnata allo stesso Pisapia.
Il Sindaco, che del resto si era subito affrettato a precisare di non aver voluto fare un passo indietro ma in avanti, ha però ottenuto di poter nominare un delegato a cui affidare “per senso di responsabilità” la gestione di un evento così complesso. Finora, dagli ambienti vicini al Sindaco non trapela nessun nome. “Vorrei andare io stesso a controllare i cantieri” ha affermato Pisapia, ma già “lavoro venti ore al giorno per il Comune. Vorrei quindi nominare una persona di mia fiducia per fare i controlli come se fossi io”.
La questione del delegato è scottante soprattutto perché il Sindaco ha voluto mettere in chiaro che la probabilità che vengano usati i poteri straordinari per sbloccare i cantieri di Expo (teoricamente si può arrivare fino alla nomina diretta di un'impresa esecutrice dei lavori) si fa sempre più elevata. Un'ipotesi, questa, che ha subito innescato le critiche dell'opposizione: De Corato ha sottolineato che le dimissioni di Pisapia da commissario straordinario “non si potevano dare”, e comunque “non hanno dato i risultati sperati”, mentre il capogruppo del Pdl Masseroli ha definito un problema serio il fatto che il Sindaco possa non sottoscrivere in prima persona alcuni provvedimenti, pur se demandandoli ad un suo stretto collaboratore.
Dalle parole di Pisapia, che nel suo intervento in commissione consiliare ha rivendicato l'impegno riconosciutogli anche dal Bie (l'organizzazione internazionale che cura Expo) per riuscire a rispettare i tempi delle opere, sembra comunque di capire che il primo cittadino stia pensando più che altro ad una cabina di regia, nella quale i poteri di commissario resterebbero intestati a lui.
Nel frattempo, venerdì scorso il Comune ha presentato il piano “City Operations”, con tutti i progetti che verranno messi in atto per preparare la città all'esposizione universale. Nell'opera di razionalizzazione di interventi, resasi necessaria sia per limitare i costi sia per i tempi ormai contingentati, sono stati delineati 18 progetti, di cui 11 definiti “obbligatori”, ossia fondamentali per la buona riuscita della manifestazione e 7 “qualificanti”, ovvero caratterizzanti rispetto ai temi di Expo 2015. Nel primo gruppo si va dai trasporti, alla sicurezza, alla formazione dei diversi operatori sul territorio, soprattutto per la lingua inglese. I progetti qualificanti comprendono invece la riqualificazione della Darsena, il Distretto agricolo di Milano, il Forum Città Mondo, il sostegno di start-up per i giovani. Il Comune ha voluto sottolineare che la realizzazione dei diversi piani d'intervento verrà affidata in gran parte a risorse già interne all'Amministrazione; a questo scopo, ciascun assessorato è stato posto come capofila dei propri progetti di competenza.
A margine della presentazione l'a.d. della società Expo 2015 Sala si è detto convinto che gli investimenti dei paesi espositori potranno arrivare ad un miliardo di euro. Anche per questo bisogna essere ottimisti, ha sottolineato, considerando non solo le spese ma anche gli investimenti che già stanno arrivando. Il Sindaco non si è voluto sbilanciare sugli investimenti necessari per la realizzazione dei progetti indicati. Oltre che sulle proprie forze e sui privati, però, il Comune spera comunque di poter contare, come per le nuove linee di metropolitana, anche sul contributo dello stato.
Claudio Urbano