Anche dalla maggioranza piovono critiche sulla decisione di aprire uno sportello dell’anagrafe nella scuola di via Matteucci

La vicenda a prima vista sembra essere una semplice magagna burocratica ma nasconde anche un problema tutto politico. Perché oltre la sicurezza degli accessi, la separazione netta degli spazi, il rispetto della Legge 626, in gioco pare esserci anche il modo con cui la Giunta e alcuni Assessori assumono decisioni in splendida quanto ignara solitudine.
“Una vera e propria caz…ta” dice senza giri di parole un altro consigliere di maggioranza “L’Assessorato ha fatto un vero e proprio blitz senza chiedere nulla a nessuno, senza dire una parola né alla scuola né al Consiglio di Zona che aveva messo a disposizione alcuni locali della sua sede di via Sansovino e adesso ci troviamo con i genitori sul piede di guerra e l’opposizione che cavalca una vicenda che avrebbe potuto essere gestita assai meglio. Bastava aspettare che la scuola chiudesse e invece si è proceduto con una fretta del tutto immotivata. Adesso l’Assessorato deve tornare sui suoi passi e chiudere questo sportello dell’anagrafe fino a quando non si potrà garantire la massima sicurezza. Anche perché, Dio non voglia, succedesse qualcosa come lo spieghiamo?”
Il problema sembra essere dunque non solo quello della sicurezza dei locali della scuola e quindi dei bambini, ma anche –o soprattutto? – quello di non prestare il fianco ad un’accusa di incoerenza sul tema che è stato e continua ad essere il cavallo di battaglia della maggioranza.
Del resto se la città è infestata dal crimine come si possono lasciare aperti i varchi di una scuola?
Beniamino Piantieri