Boom del bike sharing, ma la vera sfida è la costruzione di una vera rete di piste ciclabili

Nei prossimi sette giorni il Comune inaugurerà altre nove stazioni del bike sharing, portandole ad un totale di 85.
Ancora poche se si considera la progressione di utilizzatori negli ultimi due mesi; tanto che le 103 stazioni totali dotate di 1400 biciclette previste a regime per la prima fase potrebbero rivelarsi insufficienti.
Il progetto definitivo del Comune, che prevede 350 per un totale di 5000 biciclette, difficilmente sarà realizzato nei tempi previsti. Ciò potrebbe, secondo alcuni, far collassare il sistema per le troppe richieste che rischiano di essere inevase, provocando una disaffezione verso un’iniziativa che ha registrato per il momento un’adesione entusiastica.
Altro problema quello delle piste ciclabili. Il vero nodo della mobilità su due ruote a Milano. Infatti se il bike sharing è decollato in tempi rapidissimi le piste ciclabili restano al palo con promesse che vengono rinnovate di anno in anno e di assessore in assessore. Ma le cifre restano sconfortanti e la qualità dei percorsi ciclabili tutt’altro che elevata.
I chilometri promessi restano più o meno quelli del Piano urbano della mobilità di quasi dieci anni orsono.
Anche in questo caso l’Expo dovrebbe essere l’occasione per fare il salto di qualità, sempre che la rete di piste ciclabili promessa per il 2015 non faccia la stessa fine della M6, della Via d’acqua e di tutto ciò che nel prossimo finirà nell’elenco delle promesse non mantenute.
E.P.