Mentre si continua a decantare la Milano dell’Expo, troppi punti della città versano in stato di incuria e degrado: la denuncia del Pd locale

I cantieri sono chiaramente quello in Darsena e quello di Sant’Ambrogio.
Lo scempio sui Navigli è ormai parte integrante del panorama milanese. Dal 2002 l’enorme voragine creata per fare posto ad un parcheggio che oggi non si vuole più costruire è fonte di degrado nel quartiere.
Il Pd milanese propone un progetto alternativo capace di restituire il decoro e la vivibilità alla zona e di sostituirsi alla fantomatica Via d’Acqua prevista nel progetto Expo.
Un “Parco dell’Innovazione”, un grande parco museale in grado di dare della Darsena un rinnovato protagonismo. L’idea è quella di realizzare, in collaborazione con designer, università e musei, una grande area a verde che raggiunga zone periferiche della città e che, in vista dell’Expo, sia anche luogo di eventi imperniati sull’innovazione, e i cambiamenti negli stili di vita.
Certo, per realizzarlo il Comune dovrebbe avere il coraggio di chiudere la “questione parcheggio” e uscire una volta per tutte dal pantano di questi anni, risarcendo i privati e chiudendo un capitolo assurdo della storia di questa città. Si preferisce invece rimanere nel limbo, rimandare a domani la scelta, sperando magari che nel 2015 nessuno dei visitatori diretti all’Esposizione Universale passi per la Darsena.
Lo stesso vale per i quartieri periferici: “In città non bastano più forze dell’ordine, non bastano le ronde - sostiene Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd - bisogna riqualificare le zone abbandonate a se stesse. Basti pensare a Piazza Capuana, a Quarto Oggiaro. Bisognerebbe incentivare la riapertura dei negozi chiusi, creare punti di aggregazione sociale”.
Dello stesso avviso Emilia De Biasi parlamentare del Pd: “Nella legge per la sicurezza non c’è un solo accenno al paesaggio urbano. Ci sono zone della città in cui basterebbe aprire qualche bar, qualche presidio sociale per rendere meno pericolose le strade. Sicurezza fa rima con bellezza, ma a Roma si sono dimenticati di Milano”.
È Giovanna Melandri invece a denunciare i tagli alla cultura e alla direzione della tutela del paesaggio da parte del Governo.
“I tagli alla cultura da parte del centro destra, negli ultimi dieci anni, sono sempre avvenuti, anche quando non si era in condizioni di crisi o di emergenza” ha spiegato l’ex Ministro. “Per noi il patrimonio culturale è sempre stato una priorità, perchè siamo convinti che sia un investimento che genera ricchezza civile, culturale, economica e occupazionale” continua. Proprio lo stesso genere di ricchezze che il Sindaco continua a ripeterci arriveranno grazie e attraverso l’Expo.
Sembra ormai impossibile per questa amministrazione pensare al presente di Milano senza proiettare tutto al futuro, a quel fatidico 2015 che dovrebbe segnare la grande svolta per la città: o meglio, per i luoghi più esposti della città.
La svolta per le periferie e la fine del degrado lontano dal centro, invece, possono attendere.
Giulia Cusumano