Azzurri divisi sulla delibera per gli spazi pubblicitari: in gioco una torta di oltre venti milioni di euro

Due delibere che dopo 15 anni dovrebbero regolamentare e razionalizzare la presenza delle affissioni pubblicitarie in città, ma la cui approvazione è arenata in Comune ormai da due settimane.
E’ una partita in cui Forza Italia gioca da sola, improvvisandosi fatalmente sparring partner di se stessa.
Il partito si è così suddiviso; da un lato, capitanati dal Capogruppo Giulio Gallera e dal Presidente della Commissione Arredo Urbano Fabrizio De Pasquale, c’è il drappello di Consiglieri che appoggiano le delibere presentate dall’Assessore Cadeo; dall’altro, capeggiati da Vincenzo Giudice, ci sono coloro che stanno facendo il possibile per ostacolarne l’approvazione, presentando una raffica di emendamenti e contestazioni.
Tutto comincia il 7 luglio: in aula si apre la discussione sulla delibera del Regolamento comunale sulla pubblicità, la cui approvazione è conditio sine qua non alla legiferazione del Piano generale degli impianti.
Dei 57 emendamenti presentati, se ne discutono appena 3, mentre altri 10 vengono ritirati. Nel corso della seduta successiva, di punti ne sono esaminati altri 7, uno solo ritirato.
E siamo al 14 luglio, presa della Bastiglia in Francia e presa della batosta della maggioranza in Comune.
Lo sparring partner attacca in contropiede e mette a segno una serie di colpi bassi che portano la squadra avversaria ad arretrare sulla difensiva. Gli emendamenti presentati dalla parte poco conciliante creano un fuoco di sbarramento che portano l’incredulo Assessore Cadeo ad un principio di crisi di nervi.
“Ci sono troppi interventi e subemendamenti che snaturano la delibera e che sono al di fuori dello spirito di condivisione stabilito e non hanno motivazioni né tecniche né politiche. Evidentemente ci sono pressioni dal mondo esterno che non fanno rimanere sereni alcuni consiglieri.
Sentirò il sindaco e, se lei lo riterrà opportuno, ritirerò la delibera”, si arrende Cadeo.
Di che pressioni parla l’Assessore? I maligni parlano dei rapporti amicali tra alcuni consiglieri della maggioranza e le lobby dei grandi inserzionisti, che vorrebbero mantenere la leadership nell’assegnazione degli spazi pubblicitari e scongiurare l’allargamento del mercato concorrenziale.
Messo alle strette dal capogruppo di An Carlo Fidanza, concorde su tutta la linea e solidale con l’Assessore Cadeo, Giulio Gallera convoca d’urgenza i suoi per tentare di ricondurre il gregge all’interno dello steccato. La riunione va avanti tutta la sera ed è riaggiornata all’indomani. “Manco per l’approvazione del bilancio” chiosa uno dei consiglieri azzurri precettato in riunione fino a sera.
15 luglio, si torna in aula. Gallera assicura di aver chetato le acque e propone l’armistizio. Cadeo, pur non scartando del tutto l’ipotesi di ritirare le delibere, sembra possibilista.
Ma la discussione procede per tempi biblici e si arena di nuovo. L’opposizione, fino a quel momento spettatrice involontaria ed assopita delle scaramucce altrui, fa cadere il numero legale, per l’“inaccettabile mancanza di risposta da parte del sindaco sulla gestione del centro islamico”.
Seduta sciolta, delibera rinviata.
La telenovela azzurra continua…prima e dopo la pubblicità.
Giulia Cusumano