I due stilisti celebrano nella sede del Comune e in piazza Scala il ventennale senza pagare nemmeno un euro di occupazione di suolo pubblico e le spese per l’elettricità sono a carico dell’Amministrazione

Il condizionale è d’obbligo poiché nella delibera in realtà si può leggere solo di una disponibilità “a donare al Comune di Milano la fornitura e la posa di tutti i tessuti occorrenti per il restauro della Sala del Trono…Il rapporto intercorrente tra l’azienda Dolce&Gabbana e Comune di Milano per tale donazione sarà eventualmente perfezionato con accordi successivi.”
Ovvero per il momento il Comune concede gratis Palazzo Marino, piazza Scala e via Case Rotte, per il finanziamento del restauro si vedrà successivamente ed eventualmente.
La delibera prevederebbe –anche in questo caso vedremo che il condizionale è d’obbligo– inoltre che “la concessione del patrocinio alla manifestazione non comporta alcun onere di natura finanziaria o di altro genere per la Civica Amministrazione”. Non è proprio così.
Da alcuni documenti riservati emerge infatti che non solo la concessione di una piazza mai concessa prima per eventi extraistituzionali è a titolo gratuito, cioè D&G non verseranno nemmeno un euro di tassa di occupazione di suolo pubblico, ma anche i costi delle utenze elettriche utilizzate durante il periodo di preparazione dell’evento e nel corso della quattro giorni di celebrazione sono a carico dell’Amministrazione cittadina. Negli stessi documenti riservati non c’è invece traccia dei 400.000 euro per il restauro della Sala del Trono.
Come se non bastasse Dolce&Gabbana si sono anche riservati i diritti d’immagine dell’evento, cioè solo loro potranno utilizzare quanto girato e fotografato e utilizzarlo a fini pubblicitari. In soldoni –è il caso di dirlo– il Comune oltre al resto ha concesso gratis anche un prestigioso set cine-fotografico.
La decisione della Giunta non ha suscitato perplessità solo tra le file dell’opposizione. Anzi i commenti più caustici arrivano dalla maggioranza: “Non era mai successo che piazza della Scala e Palazzo Marino fossero regalati per oltre una settimana, se si considerano anche i giorni necessari per l’allestimento, ad un privato” chiosa un esponente di primo piano del PdL che chiede di rimanere anonimo. Ancor più amaro un altro Consigliere di maggioranza “Se noi del PdL dobbiamo fare un gazebo col cavolo che danno piazza della Scala e poi anche alla Barona dobbiamo pagare la tassa d’occupazione di suolo pubblico. A Dolce&Gabbana gli hanno concesso gratis anche lo spazio dove parcheggiamo noi Consiglieri comunali”.
Beniamino Piantieri