Dopo anni di lavoro, Italia Nostra rescinde il contratto di collaborazione per la gestione di parco delle Cave: non sarebbero stati rispettati gli accordi col Comune

Lo ha dichiarato Marco Carra, Presidente di Italia Nostra di Milano ( ascolta intervista), che mercoledì 1 luglio ha annunciato la rescissione del contratto con il Comune.
Non sarebbero stati rispettati gli impegni previsti, dalla mancata concretizzazione dei numerosi progetti presentati dall’Associazione e presenti nel piano triennale delle opere, alla scarsa libertà di azione consentita dall’Amministrazione.
“Le priorità sono state la messa in sicurezza e la pulizia del parco –ribatte l’assessore al Verde Maurizio Cadeo–. Abbiamo 5 milioni di euro solo per il Parco delle cave in arrivo dagli oneri di urbanizzazione, e Italia Nostra lo sapeva. Per il resto, la situazione economica ci impone di fare delle scelte oculate”.
Ma tra moglie e marito, non metterci le associazioni. La seconda questione denunciata da Italia Nostra è infatti il presunto atteggiamento di favoritismo dell’Amministrazione nei confronti delle altre realtà che operano nel parco. “Non pretendiamo certo che non vi siano più il club della pesca, del tiro con l’arco o le bocciofile. Quello che trovo inconcepibile –denuncia Carra– è che puntualmente si creino attriti e polemiche con loro, e il Comune prenda sempre le loro difese”.
Nel parco, oltre a Italia Nostra, operano 5 associazioni. Quattro di queste hanno fondato il FASS (Federazione associazioni di solidarietà sociale, produttive, sportive, ambientali, culturali e di volontariato).
Lo spiega il Signor Adorni, Presidente dell’ Associazione Unione Pescatori Cava Aurora, l’unica a non farne parte: “La nostra è la più longeva associazione operante nel parco. Noi non abbiamo mai avuto problemi con Italia Nostra, anzi, l’abbiamo sempre sostenuta. Le questioni sono nate con le Associazioni del Fass. Anche noi abbiamo avuto qualche diverbio con loro”.
Da parte sua Roberto Mezzadri, Presidente del FASS ribatte: “Italia Nostra ci ha sempre denigrato accusandoci di essere piccole associazioni, quando invece non solo contiamo 2500 iscritti, ma siamo lì da molti più anni di loro”.
Polemico anche verso i modi di fare dell’Associazione: “Italia Nostra periodicamente annuncia “l’addio” al Parco delle Cave per poi aggiungere ”siamo pronti a ripensarci se cambieranno le condizioni”, salvo poi, come già avvenuto poco più di un anno fa, far retromarcia con l’unico risultato di aver, ancora una volta, fatto perdere tempo a tutti”.
E in effetti annunciando la rescissione del contratto, Italia Nostra ha lasciato aperta una porta, dichiarandosi disponibile a tornare sui suoi passi qualora dal Comune arrivasse un segnale di deciso cambiamento.
Ma la porta viceversa questa volta è stata bruscamente chiusa. “Non li abbiamo di certo obbligati a firmare il contratto nel 2007” ribatte l’Assessore Cadeo. “Se a loro non va più bene, pazienza. Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Basta con questi giochini”.
Divorzio in arrivo. E questa volta sembra essere davvero definitivo.
Giulia Cusumano