L'ultima tegola su Expo sono quelle di Luigi Roth da commissario del Padiglione Italia

Non si sono fatti attendere i commenti degli altri protagonisti, ovvero dei “leader” delle altre istituzioni e società impegnate in prima linea su Expo. Giuliano Pisapia (che sta ancora valutando i nomi del pool con cui condividerà i poteri di commissario) è tornato a chiedere maggiore attenzione da parte del governo che “forse, preso da questioni altrettanto importanti, si è un po' dimenticato di Expo 2015”. Le dimissioni di Luigi Roth “dimostrano che le preoccupazioni che ho espresso nelle scorse settimane erano fondate”, ha chiosato.
Una sollecitudine per la buona riuscita della manifestazione espressa anche da Diana Bracco, presidente della società Expo 2015, che, pur non commentando direttamente la scelta di Roth, ha sottolineato come sia necessario trovare “in tempi brevi una soluzione adeguata, che tenga conto anche della necessità di ottimizzare le risorse professionali e finanziarie disponibili”. Una soluzione che dovrà vedere “una collaborazione di tutti i soggetti, con un coinvolgimento anche delle diverse Regioni”, per poter formulare “un progetto espositivo di grande valenza tematica e promozionale”.
Solo l'impegno e la buona volontà di tutti i soggetti coinvolti sembrano essere in effetti gli unici strumenti coi quali sarà possibile portare a termine con successo la preparazione del sito entro i tempi stabiliti. È quanto ha rilevato anche il collegio dei revisori della società Expo 2015, che nella relazione sull'esercizio 2011 hanno segnalato ai Soci della società stessa (Comune, Camera di Commercio, Regione, Provincia e Ministero delle Finanze) “l'inderogabile e costante esigenza di supporto finanziario alla Società sia per la copertura delle perdite di gestione sia per la realizzazione delle opere in progetto”.
Un “consiglio” a cui si aggiungono le sollecitazioni a rafforzare la struttura organizzativa della Società in vista della crescente complessità gestionale da affrontare, e ad acquisire “un valido ed idoneo titolo giuridico sulle aree che ospiteranno la manifestazione”, cioè ad entrare definitivamente in possesso dei terreni, per non rischiare ritardi nell'attuazione delle opere.
Fuori dal coro dei pessimisti ha voluto porsi anche questa volta il presidente di Regione Lombardia e commissario generale alla manifestazione Roberto Formigoni, che ai tempi della nomina di Roth era stato segnalato come suo principale sostenitore, criticando chi ha deciso di fare un passo indietro: “Expo ha bisogno di gente che ci creda, che abbia la determinazione e l'ardimento per costruire un evento di grandissima qualità anche in condizioni economiche difficili come quelle che il nostro Paese sta attraversando”, ha dato la carica il Governatore.
Ultimo in ordine di tempo ad intervenire in questa settimana, interpellato sul tema Giuseppe Sala ha confermato la necessità di azioni eccezionali per consegnare ai paesi partecipanti i padiglioni entro novembre 2013. “Non illudiamoci, senza poteri straordinari non ce la faremo”, ha detto. I poteri di un commissario, ovviamente.
Claudio Urbano