Gli abitanti delle “white” di via Feltrinelli lasciano finalmente le proprie case per la bonifica e finiscono accanto ad una bocciofila ricoperta di amianto

Non v’è quartiere o territorio in cui case, scuole ed edifici siano stati interamente bonificati. I rivestimenti d’amianto sono come il polline nell’aria a primavera e le zanzare di luglio: si trovano ovunque, ci danno noia, ma bisogna pur sempre conviverci. Sì, dev’essere così.
Evidentemente non c’era in tutta la città una “zona franca”.
L’amianto con cui gli inquilini delle White convivranno in via dei Missaglia, assicura l’Assessore alla Casa Giovanni Verga, questa volta non è volatile nè pericoloso. Nessuna emergenza. Per questo il Comune, consapevole del problema da tempo, ha deciso di non intervenire. Ci si penserà più avanti, quando i soldi ci saranno. Magari tra dieci anni, quando l’amianto avrà cominciato a sgretolarsi. Magari quando ad amministrare la città e la patata bollente ci sarà qualcun altro.
Vale il principio applicato per la bonifica delle scuole; “resistere, resistere, resistere, finchè emergenza non ci costringa”.
Nel frattempo si fa come con il polline e con le zanzare: si cercano cure provvisorie, aspettando che torni l’inverno a portarseli via.
G.C.