I problemi dell'uso massiccio di deumidificatori e climatizzatori

Ma questo è solo un aspetto di un problema ben più ampio, legato all’impiego di una tecnologia ambientalmente ed energeticamente insostenibile. In primo luogo, come si è detto, l’utilizzo di condizionatori e deumidificatori d’aria comporta un ingente consumo di elettricità e, conseguentemente, un grosso impiego di combustibili fossili con cui la maggior parte di tale elettricità viene prodotta. Questo si ripercuote a sua volta in un considerevole aumento delle emissioni di CO2 e dunque in un grosso contributo al riscaldamento globale del pianeta. Inoltre, un condizionatore d’aria diminuisce la temperatura interna di un locale confinato aumentando quella dell’ambiente circostante attraverso lo scarico di grosse quantità di calore all’esterno, con conseguente incremento del disagio per chi non ha possibilità di accedere a luoghi climatizzati. Ma quale strategia può dunque essere adottata per difendersi in modo più sostenibile dalle temperature estreme? Una opportunità sicuramente interessante è quella offerta dalla bioedilizia. Mediante lo studio dell'esposizione al sole e l'uso di materiali adatti alla climatizzazione, è infatti possibile controllare una buona parte del passaggio del caldo e del freddo tra l’interno e l’esterno di un edificio, che per una quota dell' 80% si trasferisce attraverso le pareti e i tetti. Analogamente, circondando le abitazioni con adeguati spazi verdi alberati ed eliminando così una quota di asfalto e cemento, certamente si può arrivare a godere di un microclima più piacevole.
Come a dire, se condizionarci dal caldo è possibile, l’auspicio per un futuro più sostenibile è che a farlo siano soprattutto i nostri comportamenti.
Pamela Turchiarulo e Andrea Taverna
OMD - Osservatorio Meteo Milano Duomo