Sono ancora molte le domande senza risposta circa lo sgombero e l’abbattimento della “stecca”

È il passaggio necessario per cui gli appetiti che da tempo vogliono saziarsi della “Stecca” possano essere soddisfatti. Il procedimento per il riconoscimento del diritto di usucapione da parte del Signor Bortolaso, non è un mistero, costituiva l’ultima possibilità per fermare un progetto fortemente contestato, o quanto meno indurre ad un supplemento di riflessione il Comune. Nulla da fare. Con la stessa rapidità ed efficienza messa in atto il 17 aprile il Comune apre il varco e Hines lo occupa in men che non si dica. Soprattutto per quanto riguarda l’improvvisa e imprevista resipiscenza di Armido Bortolaso, convinto e convertito alle ragioni dell’interesse pubblico del progetto Isola. Del resto, attendere fino al 3 maggio e rischiare una pronuncia favorevole all’usucapione sarebbe stato un rischio economico e politico troppo elevato; meglio far comprendere al Signor Bortolaso la validità e l’importanza per la città dell’operazione messa in cantiere dalla Hines. Tutto finito sotto le ruspe? Le illusioni e le proteste schiacciate sotto le macerie? Non proprio, anzitutto perché lo sfratto esecutivo del circolo di Rifondazione comunista previsto per i 3 maggio è stato rinviato al 2 luglio, in secondo luogo –ma è su questo punto che si addensano le questioni più spinose– perché alcune domande rimangono tuttora senza risposta. Anzitutto quella relativa all’ordinanza di sgombero del 17 aprile, in base alla quale sono intervenute le forze dell’ordine. Nonostante le ripetute richieste da parte di alcuni Consiglieri comunali non è stata ancora esibita copia di quest’atto. In secondo luogo –ed è questo il tema centrale– chi è l’attuale proprietario della Stecca o meglio delle sue macerie? Secondo la Convenzione stipulata tra Comune e Hines lo scambio di aree che interessa la Stecca è possibile solo dal momento in cui l’edificio è integralmente libero da cose e persone, ma così non è. Infatti sin dal 17 aprile nello spazio che era oggetto dell’istanza di usucapione da parte di Armido Bortolaso ci sono alcune opere d’arte di proprietà dell’ “Isola ART Center” che in quei locali stava organizzando una mostra. I locali quindi non erano integralmente liberi, eppure si è proceduto ad una demolizione parziale e ad oggi non si sa se quelle opere d’arte siano state o meno distrutte. Ma se i locali non erano liberi e la convenzione non era esecutiva perché dal 17 aprile Hines è entrata alla “Stecca” come ne fosse la proprietaria?
Su questi e altri interrogativi sia il Capogruppo dell’Ulivo in Consiglio Comunale che quello della Lista Ferrante hanno presentato due interrogazioni urgenti il 19 aprile. Tanto urgenti che non hanno ancora ricevuto risposta.
Beniamino Piantieri