Azzerati i vertici di Milano Ristorazione, la partecipata del Comune da anni al centro delle polemiche

Un (grosso) motivo in più per non accettare la disastrosa gestione di Predolin e compagni: oggetto della revoca, oltre al presidente Predolin, i quattro componenti del cda (Michele Carruba, Liliana Bognini, Simone Crolla e Alberto Regazzini), che sono stati dimissionati in virtù delle facoltà concesse al sindaco, nei primi 180 giorni del suo mandato, di revocare gli incarichi fiduciari, facoltà di cui il Sindaco si è avvalso anche per revocare l’incarico ad Adolfo Colombo, amministratore unico di Amat, la struttura tecnica creata per pianificare gli interventi su mobilità e ambiente, e Francesco Triscari, rappresentante di Palazzo Marino in Aler.
Un provvedimento atteso e auspicato da moltissime famiglie che negli scorsi anni hanno assistito impotenti al “sistematico mancato rispetto del contratto di servizio, soprattutto rispetto alla qualità delle materie prime e ai menù” spiega la consigliera Patrizia Quartieri (Sel) al punto da formare una vera e propria class action e presentare un ricorso al Tar.
“Trovo legittimo il ricorso presentato al TAR dai genitori delle Commissioni Mensa di Milano, che da anni che chiedono l’applicazione del Contratto di Servizio” ha dichiarato Giuliano Pisapia in occasione dell’azzeramento del cda della partecipata
“Attualmente gli standard di qualità vengono rispettati solo parzialmente e un anno fa i genitori hanno notificato una diffida dopo che molti solleciti non avevano ottenuto risposta”.
Già, perché le domande a cui Predolin non ha mai fornito risposta sono parecchie, una su tutte: perché non è stata accettata l’offerta di conciliazione proposta dai genitori in seguito al ricorso? Senza contare che non sono mai stati chiariti i criteri con cui si aggiudicano gli appalti sulle forniture delle materie prime, né quanti e quali siano i prodotti biologici, né per quale motivo, con tutta la frutta esistente sul mercato anche locale, sulle tavole dei bimbi la varietà è un’utopia.
E che dire del maxicentro cucina di via Sammartini, costato circa 20 milioni di euro, che ora è sottoutilizzato?
Intanto Predolin e soci sono stati congedati, ed è stato istituito un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti dei comitati dei genitori e da tecnici della società e del settore Educazione del Comune, a cui è stato dato mandato di redigere un regolamento interno. Finalmente guardando all’interesse dei bambini, e a quello dell'intera città: giusto ieri è stata presa dalla giunta la decisione che d'ora in poi saranno solo tre, e non più cinque come avvenuto fino ad oggi, i membri del Consiglio di Amministrazione di Milano Ristorazione. Con l'obiettivo evidente di razionalizzare le spese ed evitare inutili sprechi.
A.Pozzi