Le incomprensibili ragioni del centrodestra milanese che continua ad opporsi all’istituzione di una Commissione comunale antimafia

Un muro incomprensibile quindi. Poiché se è vero come è vero, come sostiene il Capogruppo del PdL a Palazzo Marino, che la storia e l’attività dei consiglieri di centrodestra è “cristallina” e se è altrettanto vero che i membri della maggioranza di Palazzo Marino hanno intelligenza ed onestà intellettuale per comprendere la gravità della situazione, non si capisce la pervicacia in un rifiuto che ha compattato tutte le anime del centrodestra, pronte invece a dividersi e sgambettarsi su ogni altro tema, dall’ecopass ai rom, dal PGT all’Expo, alla spartizione delle poltrone delle aziende partecipate dal Comune.
Inutilità e rischio di speculazione politica. Queste le ragioni che il centrodestra continua a mettere in calce al proprio voto contrario. Ragioni deboli, queste sì a rischio di speculazione politica, poiché è noto, soprattutto ai Consiglieri che si ostinano a votare contro, che la Commissione di indagine sugli interessi mafiosi non può e non vuole sostituirsi alla magistratura e agli inquirenti, bensì può essere allo stesso tempo uno strumento di trasparenza all’interno di una macchina comunale complessa e un veicolo di sensibilizzazione per una città distratta che continua a non rendersi conto –o non vuole farlo, e in questo ha a modello proprio Palazzo Marino– di essere diventata la capitale della ‘ndrangheta, la quale ormai ha in mano grandi appalti, mega cantieri e sta allungando i propri tentacoli sull’Expo.
Per quanto riguarda il rischio di speculazione politica, sta proprio in un rifiuto ostinato che non sembra avere alcuna ragion d’essere.
B.P.