In attesa del 75esimo congresso mondiale dell’Ifla, le biblioteche milanesi sono sempre più frequentate: ma il merito non è dell’amministrazione

Sarà che non si è verificato un esodo d’agosto massiccio come negli scorsi anni, o forse che in molte biblioteche c’è un impianto di condizionamento dell’aria, in ogni caso è una buona notizia, che prelude nel migliore dei modi al 75esimo congresso mondiale dell’Ifla, la più importante associazione bibliotecaria internazionale che dopo 45 anni dall’ultima tappa milanese torna nella nostra città per riunire, dal 23 al 27 agosto prossimi, circa quattromila delegati provenienti da tutto il mondo per discutere del futuro dell’istituzione simbolo del sapere.
E per l’occasione l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory si profonde in dichiarazioni d’ogni sorta sul futuro delle biblioteche milanesi: dall’ipotesi di un coinvolgimento di sponsor privati a favore delle biblioteche “per avere un patrimonio più ricco e articolato”, alle iniziative in programma come l’avvio di un ciclo di incontri dedicati al piacere di leggere con la partecipazione di grandi autori, al progetto di “inserire nel programma di Expo un grande evento legato ai libri, al leggere, alle biblioteche” di cui darà l’annuncio ufficiale domenica, durante l’intervento inaugurale al congresso mondiale dell’Ifla.
A fronte dei dati incoraggianti sul fronte delle biblioteche milanesi non si può non pensare però all’incuria in cui versano alcuni degli edifici che le ospitano, come accade per l’ottima biblioteca di Villa Litta o alle vicende lunghe, onerose e travagliate che ne precedono la nascita come per la biblioteca rionale più grande della città, la Valvassori Peroni, per non parlare di un argomento che le riguarda più o meno tutte e cioè l’adeguamento alla modernità con la trasformazione delle raccolte dal cartaceo al digitale.
Ma non solo le biblioteche rionali sono vittime di lungaggini burocratiche o disinteresse di varia natura: basta pensare alla Beic, la decantata Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe aver sede in Porta Vittoria e che sembrerebbe resuscitata grazie all’Expo.
Chissà se nel 75esimo Congresso mondiale dell’International federation of library associations, oltre a ventilare grandiosi progetti legati al mondo del libro in vista Expo, ci sarà un pochino di spazio anche per queste problematiche relative alle biblioteche della città.
Antiniska Pozzi