I cittadini della zona 4 tornano a chiedere che il progetto della Biblioteca Europea esca dalle sabbie mobili in cui è impantanato

In questo scenario si colloca l’appello al Sindaco lanciato dal mensile “Quattro” e già sottoscritto da circa mille persone affinchè venga finalmente concretizzato il progetto di una grande biblioteca europea a Milano.
Torniamo a parlare della Beic non perché vi siano sostanziali novità, ma perché, forse, la vittoria dell’Expo potrebbe rimettere in moto un progetto nei fatti arenato.
Tra i 3,2 miliardi di euro destinati alle infrastrutture collegate all’evento potrebbero infatti trovarsi i 265 milioni indispensabli alla realizzazione della Beic.
Lo spera Stefania Aleni, direttrice di Quattro, promotrice martedì 20 maggio presso la Palazzina Liberty dell’incontro “Nutriamo il pianeta anche di cultura: vogliamo la Beic a Porta Vittoria”. Lo spera Antonio Padoa Schioppa, presidente della Fondazione Beic.
Lo sperano molti cittadini di zona 4, quasi tutti i gruppi consiliari del comune e decine di associazioni culturali firmatarie dell’appello.
“Lo Stato in primis, e il Comune di Milano, devono compiere un’importante scelta politica per la città”, ha affermato Padoa Schioppa nel corso dell’incontro.
“A dicembre l’Assessore Masseroli e l’ex Assessore Sgarbi non sembravano interessati alla realizzazione della Biblioteca -ha dichiarato la Aleni- Ora speriamo che le cose cambino, ma è necessaria una mobilitazione da parte della società civile”.
La mobilitazione dovrà essere forte, perché per il momento i segnali sono a dir poco scoraggianti. Allultima presentazione delle linee strategiche del PGT (Piano del governo del territorio) tenuta la settimana scorsa dall’Assessore all’Urbanistica l’Assessore Masseroli ha ribadito che il Comune ha fatto tutto quanto doveva per la BEIC e che se la situazione è in stallo la responsabilità non è di Palazzo Marino.
La città sembra arenata in una logica urbanistica che ha escluso il concetto di crescita culturale. Risale al 1947 l’ultimo edificio culturale finanziato con fondi pubblici: dopo il Piccolo Teatro più nulla.
Dicono che le trasformazioni urbanistiche della Milano dei prossimi 7 anni usciranno dal recinto di Rho-Pero.
La realizzazione di una grande Biblioteca europea a Porta Vittoria rappresenterebbe senz’altro un buon indizio di questa volontà.
Giulia Cusumano