A quattro mesi dalla “vittoria” su Smirne finalmente si riunisce il Comitato per l’Expo ma la lotta per il posto di comando continua

In quattro mesi più che di progetti per strade, ferrovie e metropolitane le energie degli attori in campo sono state impegnate nel tentativo di conquistare il posto di comando di una macchina che gestirà un’operazione da almeno quattro miliardi di euro –solo per le opere strettamente connesse all’Esposizione universale–, tra settanta e centomila posti di lavoro e un fatturato stimato di settantacinque miliardi di euro.
Per quattro mesi si è assistito ad un tutti contro tutti che ha seppellito sia lo spirito di collaborazione istituzionale che aveva caratterizzato la fase della competizione contro Smirne sia la promessa di un Expo aperto alla partecipazione della città nella fase progettuale. Agli scontri tra Sindaco di Milano, Presidente della Regione e Presidente della Provincia, si sono sommati quelli tra le varie anime del centrodestra che governa saldamente Milano, la Lombardia e il Paese. Le varie anime di Forza Italia l’un contro l’altra e la Lega a reclamare posti di peso.
Adesso la macchina dovrebbe partire, ma sotto il tavolo continuano a volare i calci se è vero che il duello dai posti si è spostato sullo statuto del Comitato di indirizzo e programmazione dell’Expo. Come ha rivelato il Sole24 Ore, ad un giorno appena dall’insediamento del Comitato nessuno ha copia dello statuto che pare per il momento sia nelle mani del Sindaco il quale sta apponendo gli ultimi ritocchi al documento che dovrebbe incoronarlo insieme al suo braccio destro Glisenti alla guida della macchina Expo. La cosa ha fatto ovviamente andare su tutte le furie il Presidente della della Regione.
Intanto si iniziano a fare i conti e si scopre che le infrastrutture di trasporto messe in conto all’Expo in realtà sono già finanziate, o nella fase di progetto esecutivo, e che con il dossier presentato dal comune di Milano al Bureau International del Expositions non c’entrano nulla. Linee 4 e 5 del metrò (per entrambe manca oltre il 95% del finanziamento per il secondo troncone), BreBeMi e Tangenziale esterna sarebbero partite. Invece gli unici due progetti presentati al Bureau parigino che ha premiato Milano rispetto a Smirne sono ancora avvolti nella nebbia: la fantomatica linea 6 della metropolitana è appena un tratto di penna sulla mappa di Milano, come abbiamo dimostrato nelle nostre inchieste; la famosa via d’acqua che l’Assessore al turismo del Comune, il leghista Orsatti, avrebbe voluto addirittura allungare fino a Locarno e a Venezia, sembra inevitabilmente destinata a essere archiviata. Sembra, infatti, che l’Assessore alla mobilità Croci la consideri tecnicamente infattibile e dal suo entourage trapela la notizia che stia valutando progetti alternativi.
Comunque neanche di questo si parlerà alla grande tavolata del Comitato di indirizzo e programmazione per l’Expo. A quattro mesi dal “trionfo” del 31 marzo i duellanti incroceranno ancora le lame.
Beniamino Piantieri