Il Comune rinuncia al canale 'a vista' nel parco di Trenno. Ma i comitati alzano la posta

L'assemblea del comitato “No Canal”, costituitosi nei mesi scorsi proprio per salvare il parco di Trenno, ha votato martedì sera a larga maggioranza l'accordo raggiunto su questi punti con Comune e società Expo. Sul profilo facebook del comitato No Canal parlano di un “buon risultato”, che dimostra come la “lotta” di questi mesi abbia pagato, dalle occupazioni dei cantieri iniziate a metà dicembre fino agli ultimi incontri con l'Amministrazione.
“Non possiamo però essere soddisfatti”, attacca Stefano Mansi, parlando a nome dei No Canal. La contestazione è in realtà più ampia, verso la gestione complessiva del capitolo vie d'acqua sul quale giunta e maggioranza che, sottolinea Mansi, “dovrebbero essere ambientaliste”, avrebbero dovuto prendere posizione diversamente fin dall'inizio.
Se quello raggiunto per il parco di Trenno è quindi, secondo i comitati, il risultato minimo, il confronto con l'Amministrazione proseguirà molto probabilmente anche nelle prossime settimane. Rimane infatti la contestazione al percorso del canale nel Parco delle Cave e in quello dei Fontanili. L'obiettivo è sempre far accettare a Comune e società Expo la variante proposta da Italia Nostra. In questo caso il canale passerebbe non più ad est ma lungo il lato ovest del Parco delle Cave, sfruttando una rete idrica già esistente, e lo stesso avverrebbe anche nel Parco dei Fontanili. Modifiche ben più difficili da realizzare di quelle concesse fin qui, per questioni di progetti e procedure. Si tratterebbe, aveva sottolineato già qualche settimana fa Gianni Confalonieri, delegato del Sindaco per Expo, di notevoli varianti al progetto, a partire proprio dal cambio di percorso. Quasi impossibile cambiare in corsa, vista la ristrettezza dei tempi. La modifica sul parco di Trenno è però stata fatta, e Italia Nostra assicura che la sua proposta sia a conti fatti più economica rispetto al progetto ufficiale.
Il comitato No Canal quindi promette ancora battaglia, a partire dall'occupazione dei cantieri presso via Caldera già lunedì. Poi, continua Mansi, il 4 febbraio alla biblioteca di Baggio “spiegheremo alla cittadinanza quello che sta accadendo”.
L'accordo di questa settimana sembra quindi essere solo un capitolo dell'intera vicenda.
Claudio Urbano