Scatteranno da settembre i primi rincari sugli abbonamenti Atm, con un occhio al reddito degli utenti

Ticket fermi, dunque, perché aumentarli di altri 20 centesimi porterebbe 'solo' 16 milioni in più. Quanto agli abbonamenti, invece, l'ipotesi più probabile è il passaggio da 30 a 36 euro per i mensili, e quindi da 300 a 360 euro, in media, per gli annuali. Una crescita del 20% in una volta sola giustificata dall'allineamento all'inflazione calcolata nell'arco di dieci anni. Un aumento in questi termini porterebbe ad Atm circa 30 milioni di euro, ai quali potrebbero aggiungersi altri soldi con una più attenta selezione delle agevolazioni. Finora, infatti, tutti gli over 65 pagano 16 euro per il mensile e 170 per l'annuale, indipendentemente dal reddito.
L'altra novità, questa volta positiva, è proprio la volontà di modulare gli aumenti in base al reddito del singolo passeggero. Una strada percorribile almeno per le tessere annuali, che verrebbero collegate al reddito Isee, tanto che i redditi più bassi potrebbero veder scendere la propria quota addirittura sotto i 300 euro attuali. La novità dovrebbe scattare dal 2014, dati i necessari tempi tecnici perché possa entrare a regime il collegamento tessere-Isee. Già da ottobre, invece, c'è da aspettarsi l'aumento degli abbonamenti mensili, che cresceranno allo stesso modo per tutti.
Tutto dovrebbe concorrere a rimpinguare le casse comunali in vista dell'approvazione del bilancio, su cui pesa ancora l'incognita Imu, anche se le entrate di Atm viaggeranno su un binario parallelo a quello delle imposte. “Tariffe e tasse sono due ordini di grandezza diversi”, ha spiegato infatti l'assessore al Bilancio Francesca Balzani. Nel vertice di maggioranza di mercoledì sera a Palazzo Marino, dove erano presenti anche i segretari metropolitani dei partiti, è stata ribadita la linea dell'equità, ovvero chiedere di più a chi ha di più. Si vedrà a settembre, anche se per ora, scartata la possibilità di un aiuto da parte di Atm, restano gli aumenti prospettati per addizionale Irpef e Imu che, stando ai conti attuali, dovrebbero portare a Palazzo Marino ben 190 milioni.
Non mancano altre ipotesi di aumento, praticamente su tutti i servizi erogati dal Comune, e sempre seguendo il criterio dell'adeguamento all'inflazione. Anche in questo caso, però, varrà la regola dell'equità, dunque il riferimento all'Isee. La necessità di collegare le tariffe dei servizi comunali al reddito era stata prospettata già più di un anno fa dall'allora assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Ora calcoli e rincari dovrebbero essere all'ordine del giorno dal 2014.
C.Urbano