Milano Pride 2025
Chiamamilano ospita Amnesty International
lunedì 23 giugno 2025 - dalle 18:30 alle 21:00
#MilanoPride: migranti LGBTQIA
Nel nostro paese (e non solo) i migranti LGBTQIA+ vivono una condizione di profondo disagio a causa della doppia discriminazione a cui sono spesso soggetti (in quanto persone sia migranti che LGBTIQA+).
Tale condizione intersezionale non solo implica un alto rischio di violenze ed emarginazione, ma può anche rendere difficoltoso, o addirittura pregiudicare, l'accesso ai servizi di assistenza e l'esercizio di diritti fondamentali (es. abitazione, salute, lavoro), con forti ripercussioni sull' inclusione sociale.
A ciò si aggiunge la complessità dell'iter per accedere alla protezione internazionale, ulteriormente aggravata dalla difficoltà di dimostrare il concreto rischio di subire persecuzioni o discriminazioni nel paese di origine, legate a orientamento sessuale o identità di genere.
All'incontro, introdotto e moderato da Marco D'Aloi (socio attivista Amnesty International Lombardia), hanno partecipato:
- Alice Redaelli (Presidente del CIG Arcigay Milano)
- Sofia Lawrence, Roberta Romano e Davide Paulicelli (volontari del Naga/progetto Cabiria).
- Federico Lara (avvocato, membro del coordinamento rifugiati e migranti di Amnesty International Italia e socio dell' ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)
A conclusione dei lavori Alba Bonetti (presidente Amnesty International Italia) è intervenuta per salutare i partecipanti e confermare l'impegno di Amnesty International nella lotta per la protezione dei diritti di tutte le persone, specialmente di quelle soggette a discriminazione e persecuzione.
#MilanoPride: migranti LGBTQIA
Nel nostro paese (e non solo) i migranti LGBTQIA+ vivono una condizione di profondo disagio a causa della doppia discriminazione a cui sono spesso soggetti (in quanto persone sia migranti che LGBTIQA+).
Tale condizione intersezionale non solo implica un alto rischio di violenze ed emarginazione, ma può anche rendere difficoltoso, o addirittura pregiudicare, l'accesso ai servizi di assistenza e l'esercizio di diritti fondamentali (es. abitazione, salute, lavoro), con forti ripercussioni sull' inclusione sociale.
A ciò si aggiunge la complessità dell'iter per accedere alla protezione internazionale, ulteriormente aggravata dalla difficoltà di dimostrare il concreto rischio di subire persecuzioni o discriminazioni nel paese di origine, legate a orientamento sessuale o identità di genere.
All'incontro, introdotto e moderato da Marco D'Aloi (socio attivista Amnesty International Lombardia), hanno partecipato:
- Alice Redaelli (Presidente del CIG Arcigay Milano)
- Sofia Lawrence, Roberta Romano e Davide Paulicelli (volontari del Naga/progetto Cabiria).
- Federico Lara (avvocato, membro del coordinamento rifugiati e migranti di Amnesty International Italia e socio dell' ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)
A conclusione dei lavori Alba Bonetti (presidente Amnesty International Italia) è intervenuta per salutare i partecipanti e confermare l'impegno di Amnesty International nella lotta per la protezione dei diritti di tutte le persone, specialmente di quelle soggette a discriminazione e persecuzione.
