Emergenza case popolari: alto tasso di morosità e liste d’attesa infinite

All'amministrazione Pisapia si torna a chiedere di far confluire tutta l'offerta pubblica di Milano "senza dispersioni". Sarebbero 4800, secondo il Sunia, gli alloggi pubblici sfitti che si possono recuperare e destinare alle famiglie in graduatoria. Si chiede anche di considerare le 51 osservazioni fatte sul Pgt che prevedono che almeno il 40% delle nuove aree destinate su cui si costruirà nei prossimi anni vada all’edilizia residenziale pubblica (il documento approvato nella scorsa legislatura che tornerà in aula a gennaio per la revisione e la discussione delle osservazioni prevede la realizzazione del 35% di housing sociale sul totale). I sindacati chiedono poi la modifica della legge 431, che liberalizzando il mercato avrebbe danneggiato molte famiglie a basso reddito, l’integrazione di norme specifiche sull’emergenza sfratti che imponga la regolarità fiscale del locatore, oltre all’introduzione di un sistema di fiscalità progressiva per chi affitta a canoni contenuti e il mantenimento del Fondo sostegno affitti messo a disposizione degli enti locali per le famiglie in difficoltà. Per quanto riguarda il settore pubblico, si chiede, ancora una volta, un nuovo piano casa e un nuovo regolamento regionale per l’accesso alle case comunali, la cui domanda è sempre più consistente.
A fine 2010 le richieste di alloggio presentate erano 32906, di cui 20120 idonee. Tra questi soprattutto nuclei a una sola persona e con una persona sola con minore a carico, la maggior parte dei quali già residenti a Milano, oltre la metà di origine extracomunitaria. Il reddito Isee Erp dei nuclei familiari richiedenti è inferiore a 7 mila euro in oltre 9 mila casi, altri 9 mila richiedenti dispongono di un reddito totale inferiore ai 13 mila euro. Tra i non idonei alla richiesta figurano soprattutto immigrati che hanno perso la residenza, persone che hanno fatto domanda solo per domicilio di soccorso presso i centri di ascolto Caritas, i settori sociali a forte rischio di marginalità e i lavoratori arrivati recentemente a Milano in seguito a mobilità forzosa. Aler e Comune fanno sapere che sono pronti a continuare la politica di sgomberi degli occupanti abusivi. Nel documento firmato proprio oggi dagli assessori regionale e comunale Domenico Zambetti e Lucia Castellano e dal presidente di Aler Loris Zaffra. Si legge che “è già operativo un tavolo di programmazione, insieme alla questura, in modo da intervenire quartiere per quartiere a liberare gli alloggi dagli occupanti abusivi, provvedendo contestualmente a rassegnare, nel più breve tempo possibile, gli appartamenti agli aventi diritto”.
E a questo proposito, i Sindacati si sono rivolti anche alla Prefettura, chiedendo la proroga degli sfratti che scadono il 31 dicembre prossimo per le famiglie in grave difficoltà economica. Famiglie che fanno fatica a pagare le bollette anche a causa dell’incompleto monitoraggio di Aler del patrimonio comunale; non tutti i dati anagrafici delle famiglie sono aggiornati, con la conseguenza che famiglie che magari nel 2005 erano composte da 4 persone e disponevano di più redditi, oggi siano ridotte ad una persona, e non riescano quindi a sostenere le spese richieste.
Giulia Cusumano