Cresce la preoccupazione per un possibile dirottamento in Abruzzo dei fondi per l’Esposizione universale del 2015

Nonostante alcuni ministri –Maroni e Matteoli in testa– facciano a gara a snocciolare le possibili cifre della ricostruzione, sfidandosi in una specie di asta al ribasso, senza spiegare però come possano tracciare un bilancio prima ancora che sia terminata la fase delle verifiche di agibilità, la preoccupazione per un possibile dirottamento di fondi da Milano a L’Aquila è palpabile.
Ancora una volta i parlamentari milanesi del PD hanno domandato al Governo se intende confermare gli impegni presi per l’Expo mentre il Sindaco ha appena chiesto per l’ennesima volta al PdL di lavorare perché i fondi per l’Esposizione universale finalmente giungano a destinazione.
All’ennesima richiesta da parte di Palazzo Marino di allentare il Patto di stabilità per gli enti locali virtuosi al fine di poter spendere per le infrastrutture sembra però che il Ministro Tremonti ancora una volta non voglia sentire. Anzi, al Ministero dell’economia sembra si stia lavorando se non all’ipotesi di una rinuncia all’Expo, quanto meno ad un sostanzioso taglio degli investimenti infrastrutturali previsti.
Che questo scenario sia più che un’ipotesi remota lo confermano indirettamente le parole dell’ex Sindaco Albertini: “Sono convinto che la Lombardia non debba rinunciare all’Expo a causa dell’emergenza terremoto”. È evidente che se chi conosce assai bene la realtà Milanese mette in conto questo rischio vuol dire che il rischio esiste. Tanto è vero che ieri (20 aprile) il Sindaco ha chiesto ancora una volta ai vertici lombardi del PdL rassicurazioni sull’arrivo dei fondi da Roma.
Anche in questo caso la richiesta di assicurazioni significa che, almeno per il momento, non c’è sicurezza che i miliardi di euro necessari arrivino.
Miliardi di euro necessari anche in Abruzzo; difficili da trovare solo con l’8 per mille e qualche limatura del bilancio statale.
Più semplice tagliare, del tutto o in parte, l’Expo. Desiderio nemmeno troppo segreto del Ministro dell’economia, incubo del Sindaco. Ma i due, nemmeno questo è un segreto, non si sono mai amati.
Beniamino Piantieri