L’attuale maggioranza assicura che il progetto della Gronda Nord non si farà. Ma il collegamento con Expo è un’altra storia

Come esposto dall’Ing. Recalcati di Metropolitana Milanese nel corso della commissione consiliare dedicata alla Gronda, la Nuova strada di collegamento Zara-Expo dovrebbe garantire l’accessibilità alla porta Est dell’area Expo unicamente attraverso il 1°lotto, e sarebbe dedicata al trasporto su gomma pubblico e collettivo, sia per chi viene dalla città sia per chi viene da fuori (mentre l’accessibilità per chi proviene dal sistema autostradale dovrebbe essere garantita dal nuovo svincolo di Cascina Merlata). Ma perché ci soffermiamo su questo punto?
Perché la questione, come ha spiegato in Commissione l’Assessore Maran, è divisa in 2 parti: una riguarda la SIN (Strada Interquartiere Nord, uno dei nomi che ha assunto il progetto nel corso degli anni), l’altra le modalità di accesso all’Expo, che verrà trattata a parte in altra sede.
“Sono due problemi distinti” ha dichiarato Maran in commissione “Il 2° tratto non era comunque basato su Expo, e se avessimo i soldi li utilizzeremmo per altre modalità di trasporto pubblico”.
Le indicazioni sembrano chiare: Maran ritiene che la Sin non vada realizzata, mentre per quanto riguarda l’accessibilità a Expo “bisogna valutare cosa siamo in grado di fare visto che mancano 3 anni”.
In ogni caso, a quanto sembra, per ragioni legislative bisogna fare la VIA (Valutazione d’impatto ambientale) su tutto il tragitto Zara – Expo.
Presenti alla commissione, i rappresentanti dei comitati come i consiglieri delle zone interessate chiedono lo stralcio definitivo del progetto: “Non se ne può più di vivere con l’incubo Gronda” dice Rosy D’Ambrosio (Cittadini Bovisasca), mentre il presidente della commissione viabilità di Zona 9 Luca Simi chiede di “togliere il progetto anche dal piano della mobilità (PUM)”, che però è di competenza dell’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris.
Insiste poi, il fronte antigronda, sul progetto alternativo della metrotranvia sviluppato dagli architetti Quaranta e Cappuccino sotto la supervisione di Antonello Boatti : un progetto che l’ex assessore Masseroli ha snobbato all’epoca e snobba tuttora. “A parte i punti che queste strade collegano, l’attuale progetto non ha niente a che spartire con la Gronda Nord” insiste Masseroli, “stiamo parlando di una strada che collega il NordEst al NordOvest e la ritengo un’esigenza di chi abita a Nord e si muove in macchina, posto che ad oggi usare la macchina a Milano non è ancora vietato dall’attuale giunta” ironizza.
Alla fine di una discussione lunga trent’anni, che ne sarà della Gronda? Il Presidente della Commissione Mobilità e Ambiente Carlo Monguzzi ha detto chiaramente che “la maggioranza non farà questo progetto”. Ma, come abbiamo già scritto una volta, la Gronda è una fenice. Come sempre, si resta in attesa.
A.Pozzi