Dal 2015 partirà la città metropolitana, che senza correzioni rischia di essere solo un clone della vecchia Provincia

Le aree metropolitane avranno competenze strategiche -prime tra tutte le politiche della mobilità e del trasporto pubblico- ma le certezze su strumenti e risorse sono ancora molto poche.
Alle incognite si sommano i possibili conflitti tra il nuovo ente e i Comuni che ne faranno parte, soprattutto perché a guidare l'aera metropolitana sarà il Sindaco del Comune capoluogo. Per questo Giuliano Pisapia ha accortamente osservato che, dopo una fase di transizione, sarebbe necessario arrivare all'elezione diretta del Sindaco metropolitano "Personalmente ritengo indispensabile -ha dichiarato Pisapia- inserire nello Statuto l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano, per una maggiore legittimazione e per la più alta partecipazione possibile dei cittadini”.
Ma questo è solo uno dei possibili problemi -di gestione e legittimazione- del nuovo ente. I modelli di riferimento di città metropolitana prevedono una dose significativa di decentramento anche all'interno delle realtà urbane più consistenti.
Se pensiamo che alcune Zone amministrative di Milano, se prese singolarmente, hanno una popolazione che le porrebbe come seconda o terza città della regione, è facile comprendere che una delle sfide della città metropolitana sarà quella di arrivare finalmente anche ad un vero decentramento cittadino con una reale devoluzione di poteri e competenze alle zone.
Dopo il silenzioso smantellamento del decentramento attuato a Milano dalle Giunte di centrodestra tra il 1999 e il 2010, la giunta arancione ha compiuto alcuni passi per restituire un ruolo ai Consigli di Zona, ma il percorso resta ancora lungo, sopratutto per le resistenze burocratiche della macchina amministrativa del Comune. La vicenda dei poteri sulla manutenzione del verde riconsegnata formalmente alle zone, ma nei fatti rallentata da numerosi intoppi burocratici, è la dimostrazione palmare di questa viscosità.
Eppure se non si creeranno dei veri e propri municipi nella città più grande dell'aera metropolitana, questa riforma non potrà che essere monca.
Beniamino Piantieri