Dopo 16 sedute di consiglio comunale, Milano ha un nuovo Piano di governo del territorio

Sarebbe dovuto essere il 15 maggio il termine ultimo per l’archiviazione della delibera sul Piano di Governo del Territorio, costata (ora si può dirlo in via definitiva) 16 sedute e 55 ore di dibattito, il doppio rispetto al 2010, che hanno avuto l’effetto di far salire le richieste di modifica accolte dalle 350 della giunta precedente a oltre 2mila.
Uno stop deciso all’espansione, dunque, possibile grazie alla revisione degli indici di edificabilità e allo stralcio di intere aree di trasformazione urbana (qualche esempio: il carcere di San Vittore, viale Forlanini, i binari di Cadorna Cascina Monluè e un’area in zona Porto di Mare).
Uno degli aspetti più importanti del nuovo Pgt è la cancellazione del meccanismo della perequazione nel Parco Sud, dove era previsto (nel vecchio Piano) che gli imprenditori che non potevano costruire in area agricola potessero però farlo in altre zone della città, con un indice volumetrico pari allo 0,2: ora, le aree agricole non produrranno più volumetrie da spostare altrove, un provvedimento che cancella dal Piano 2.600.000 metri quadrati di cemento 'virtuale'.
A proposito di indici: l'indice di edificabilità da 0,50 metri cubi per metro quadrato (vecchio Pgt) è stato ridotto allo 0,35, con l'introduzione anche di un tetto massimo di 1 raggiungibile solo costruendo case a basso costo.
Housing sociale è infatti l’altra grande conquista del Piano appena approvato: è stato introdotto l’obbligo di costruire case a basso costo in tutte le aree con superficie territoriale superiore a 10mila metri quadrati, con la prospettiva di costruire 24.953 nuovi alloggi, di cui 14.862 in vendita agevolata, 6.405 a canone moderato e 3.686 a canone sociale. Ricordiamo che nel precedente Pgt chi realizzava edilizia convenzionata otteneva un bonus di volumetrie, ma poteva anche scegliere di realizzare opere pubbliche diverse. Scendendo nel dettaglio, chiunque costruisca entro un indice di edificabilità pari al massinmo allo 0,70% e nelle 120 aree superiori ai 10mila metri quadrati, è obbligato a garantire uno 0,35 di indice volumetrico per l’housing sociale (chi non volesse farlo può cedere le aree al Comune che lo realizzerà di suo).
E’ stato poi triplicato il bonus ambientalista (dal 5 al 15%) per chi farà riqualificazioni energetiche su vecchi stabili.
Infine, l’aspetto legato alla mobilità urbana: il famigerato tunnel che avrebbe dovuto collegare l’aeroporto di Linate al sito di Expo, attraversando sotto terra l'intera città, non vedrà mai la luce, in quanto giudicato insostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Invece resta nel Piano la Circle Line, il treno leggero che dovrebbe percorrere in tondo la città e che rientra nell'accordo del Comune con le Ferrovie dello Stato riguardo alla trasformazione degli ex scali ferroviari.
Un’altro importante stralcio dal nuovo piano è poi quello relativo all’area Stephenson (sulle aree di proprietà di Salvatore Ligresti), che sarebbe dovuto diventare il nuovo distretto economico con 50 torri. Da 1.200.000 mq di mattoni si scenderà a 300.000 (-75%), dal momento che l'indice è stato ridotto allo 0,70.
A.Pozzi